I TRE MODELLI DI SVILUPPO: LIBERISMO, STATALISMO E TERZA VIA
La maggior parte dei paesi del mondo sono governati secondo tre differenti modelli di sviluppo economici: LIBERISTA, STATALISTA e TERZA VIA. Sono tutti basati sull’economia di capitale, ma con regole e meccanismi di funzionamento diversi.

Nel LIBERISMO la Sovranità appartiene ad una élite: alcune centinaia di oligarchi proprietari di altrettanti conglomerati finanziari, noti come “mercati”.
Questa esigua minoranza, fa gli interessi loro e di chi lavora per loro. Fanno anche però in piccola parte gli interessi della popolazione, Della maggior parte di queste persone non si sa nulla, si nascondono dietro teste di legno di studi legali e fiscali, nascondendo le loro società capofila nei paradisi fiscali. Sono coloro che fanno succedere le cose a livello politico ed economico. E’ il modello del mondo occidentale angloamericano e delle loro colonie satalliti sparse per il mondo, governate da hub finanziari e porti franchi come la City of London/Channel Islands/Virgin Islands/Singapore, Macao, il Delaware, il Porto di Trieste, ecc.

Nello STATALISMO la Sovranità appartiene ad una élite: alcune centinaia di oligarchi che gestiscono come burocrati altrettanti conglomerati finanziari a cui capo c’è il “partito”. Si tratta di teste di legno per conto dei veri proprietari, che stanno ben nascosti nell’ombra.
Questa esigua minoranza, fa gli interessi loro e di chi lavora per loro. Fanno anche però in piccola parte gli interessi della popolazione, anche se sia i burocrati di partito che i membri delle dinastie più ricche sono di fatto una casta con privilegi e quasi al di sopra della legge. Sono coloro che fanno succedere le cose a livello politico ed economico. E’ il modello in particolare della Cina e dei loro ex possedimenti satelliti, a partire dagli hub finanziari/zone franche di Hong Kong. Tale architettura pare sia opera di una nota dinastia europea, attiva già nell’Est dall’800 con la Compagnia delle Indie, e relativa politica di diffusione dell’oppio. Dal “Let’s go West” del ‘900, oggi siamo nell’era del “Let’s go East”.
Nella storia è stato il modello di sviluppo delle potenze dell’Asse negli anni ’20, 30 e fino alla fine della II Guerra Mondiale, Italia, Germania e Giappone, dove una buona parte delle banche e delle aziende furono nazionalizzate.

Nella TERZA VIA o dello Stato Imprenditore la Sovranità appartiene al soggetto pubblico, che seguendo un Programma di Governo fa gli interessi della popolazione in nome e per conto della “Nazione”.
Qui la proprietà delle grandi aziende strategiche che determinano la politica economica e sociale del paese, è a golden share pubblica, ossia la maggioranza relativa (un 30% circa) è in mano ad enti pubblici, mentre la parte restante è in mano ai cittadini e lavoratori delle aziende stesse, come piccoli azionisti. Non ci sono hub finanziari/zone franche. E’ il modello che è stato inventato in Italia nel dopoguerrra da Don Dossetti, Aldo Moro e Giovanni La Pira, che ha portato l’IRI ad essere la prima multinazionale al mondo al di fuori degli Stati Uniti. Con lo “Stato Imprenditore” che finanziava i Campioni Nazionali, negli anni ’80 l’Italia era la quarta manifattura al mondo dopo USA, Giappone e Germania, entrando a pieno titolo nei G5 del mondo. E’ terminata nel 1992 per mano giudiziaria con la svendita a pezzi dell’IRI, privatizzandola ad aziende concorrenti straniere, che poi hanno delocalizzato all’estero e chiuso gli stabilimenti per evitare che potesse risorgere (qui una analisi dell’Espresso).

IL FUNZIONAMENTO DEI TRE MODELLI DI SVILUPPO NEL MONDO REALE

IL FUNZIONAMENTO DEL MODELLO DI SVILUPPO LIBERISTA
Il Modello di Sviluppo Liberista è basato su una economia con moneta creata dal nulla da istituzioni private con il click di un computer. Questa moneta privata è priva di valore intrinseco, non essendo convertibile presso la Banca Centrale con un bene tangibile sottostante, come potrebbe essere l’oro. Per es. la Lira italiana aveva un valore intrinseco scambiabile in oro alla Banca d’Italia, e in effetti sopra le banconote recavano la scritta “pagabile a vista al portatore” (mentre si dice “a corso legale”, quando viene riconosciuta valida per il pagamento delle tesse). Nel mondo liberista questa moneta viene creata dal nulla da soggetti privati col click di un computer e viene prestata agli Stati Sovrani a debito, vale a dire dietro il pagamento di un interesse. Col ricavato degli interessi gli oligarchi si comprano le aziende strategiche e i beni immobili che il soggetto pubblico è costretto a vendere. Riescono a farlo nel silenzio generale, avendo il controllo dei media, dei centri di cultura, dei partiti politici, tramite elargizioni dirette od indirette.

Per mantenere questo segreto, ossia che la moneta si crea dal nulla e non ha un valore sottostante, nei paesi occidentali liberisti è stato creato un sistema centralizzato piramidale, concepito con leggi fatte apposta perché la popolazione sia al suo servizio senza nemmeno accorgersene.

I pilastri del liberismo sono:
1. La delega da parte dei politici di uno Stato a concedere la prerogativa di emissione della moneta a soggetti privati.
2. La privatizzazione di banche ed aziende strategiche.
3. La legalizzazione dei paradisi fiscali, delle pratiche di triangolazione e delle asimmetrie tributarie e di agevolazioni fiscali tra Stati.
4. L’eliminazione delle barriere doganali e del sistema di contingentamento.
5. La creazione ed il finanziamento di associazioni e confraternite più o meno segrete ed occulte per pilotare i funzionari apicali/nevralgici dello Stato, alias boiardi e mandarini di Stato che costituiscono il Deep State: lo stato privato dentro lo Stato.

Il tutto, va ripetuto, si fonda sul “segreto dei segreti”: chi acquisice la prerogativa di emettere moneta, ha risorse infinite per pagare uomini, mezzi e materiali per comandare un qualunque Stato dal suo interno. Si crea quello che esisteva già al tempo dei romani, l’imperium in Imperio, alias il Deep State: ossia una cabina di regia privata, all’interno delle istituzioni pubbliche, che fa succedere le cose senza che il Popolo Sovrano se ne renda conto. Agisce con le armi della corruzione, del ricatto, della intimidazione e della violenza fisica.IL FUNZIONAMENTO DEL MODELLO DI SVILUPPO STATALISTA
Il modello di sviluppo Statalista è basato su una economia con moneta pubblica creata daile banche pubbliche di Stato dal nulla. E’ priva di valore intrinseco, non essendo convertibile presso la Banca Centrale con un bene tangibile sottostante, come potrebbe essere l’oro o il petrolio. In questi paesi lo Stato semplicemente emette moneta dal nulla, “stampandola” nel caso di banconote, o creandola col click di un computer nel caso di moneta elettronica. La moneta creata dal nulla viene immessa nel sistema economico pagando gli stipendi della pubblica amministrazione e delle aziende strategiche, che essendo pubbliche, costruiscono stabilimenti di dimensioni impensabili per noi, acquistano la materia prima, pagano gli stipendi con moneta senza limiti: di fatto producono a costo zero. Questa pratica viene appellata qui da noi come “Aiuti di Stato”, o “Dumping”… antifrasi e truffe semantiche fatte circolare apposta per non far capire alla gente che che la moneta viene creata dal nulla. Alla gente, se glielo dici, non ci crede. Storicamente, questo è quanto accaduto in passato negli anni ’20 e ’30 in Germania, Italia e Giappone. L’emissione di moneta fiat fu infatti possibile fino al raggiungimento di due obiettivi: la stabilità dei prezzi, ossia un livello di inflazione variabile dal 2 al 10%, ma soprattutto il raggiungimento della piena occupazione.
Le nazioni che raggiunsero questi obiettivi, furono bombrdate e rase al suolo con la Seconda Guerra Mondiale, e di nazionalizzazioni e moneta fiat per spesa pubblica, non si sentì più parlare.

IL FUNZIONAMENTO DEL MODELLO DI SVILUPPO DELLA TERZA VIA
Il Modello di Sviluppo della Terza Via con a capo lo Stato Imprenditore, è basato su una economia con moneta misto pubblica privata ossia creata da un sistema misto con banche, aziende strategiche ed aziende di pubblica utilità con golden share” pubblica.
Questo significa che la quota di maggioranza relativa, che permette in assemblea ai soci pubblici di avere la maggioranza relativa dei voti per fissare le Linee Guida di politica industriale per l’interessi collettivo, è in capo allo Stato, e/o ad un ente pubblico come Regione, Provincia, Comune. Qui sono i politici, che rappresentano i cittadini ma al contempo hanno in gestione le grandi aziende strategiche e quindi le leve economiche, che hanno il potere esecutivo di fare succedere le cose, in termini di politiche sociali.

In tutti e tre i casi la moneta è moneta fiat, ossia creata dal nulla con un click del computer. Infatti oggi il 97% della moneta in circolazione è moneta elettronica, ossia moneta creata dal sistema bancario quando emette un mutuo, o dalla banca centrale quando fa il cosiddetto “quantitative easing”, ossia emette moneta per investimenti a fondo perduto.

Questo perché la moneta non ha più un valore intrinseco ma semplicemente il valore deriva dalla convenzione che è “a corso legale“, ossia lo Stato la riconosce valida come strumento di pagamento delle tasse, e come conseguenza la popolazione utilizzandola ne riconosce di fatto il valore come da convenzione. Va da sè che chi possiede questa prerogativa di emissione, di fatto possiede la Sovranità in quanto è in grado di pilotare tutte le decisioni a livello di Governo, potendo pilotare il potere politico, giudiziario e mass mediatico.

LE FONTI

I fondamentali sono stati acquisiti dagli insegnamenti dei seguenti maestri di vita:

Enrico Mattei      

Nando Ioppolo      

Giuseppe Bellia      

Giacinto Auriti      

Nino Galloni      

Benito Li Vigni      

Giulio Tremonti ∞    

Ida Magli      

Paolo Michelotto      

Roberto d’Agostino       

Maurizio Blondet 

Antonella Randazzo       

Antonio Miclavez    

Monia Benini   

Claudio Messora  

Marco Bersani   

Alberto Micalizzi 

Guido Grossi   

Giovanni Zibordi   

Marco Cattaneo   

Antonio Maria Rinaldi    

Fabio Conditi 

COME VIENE CREATA LA MONETA

IL FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA BANCARIO

NINO GALLONI: COME CI HANNO DEINDUSTRIALIZZATO, UN VIAGGIO CHE PASSA DA ENRICO MATTEI E ALDO MORO

PRIVATIZZAZIONI: UN AFFARE PER CHI?