Il controllo della proprietà è in capo ad un patto di sindacato al quale aderiscono 111 Comuni. Qui l’estratto del patto parasociale al 25 Maggio 2024. Fonte: Consob
Il patto di sindacato è articolato in patto di sindacato di voto, che regola le decisioni di voto relative agli odg in sede assembleare, e sindacato di blocco, che regola le decisioni relative all’acquisto e alla vendita di azioni.
I Comuni che esprimono una partecipazione rilevante, regolano a loro volta tramite sub patti specifici il comportamento da assumere unitamente ai Comuni minori della loro provivincia, sia nelle decisioni assembleare relative agli odg, che relativamente alla compravendita delle azioni.
Questa ed es. la delibera del Consiglio Comunale di Bologna: Contratto di sindacato di voto e di disciplina dei trasferimenti azionari’ per gli anni 2024-2027.
Questa la scheda sintetica sulla rete civica del Comune di Bologna relativa alla propria partecipazione nel Gruppo Hera.
I Comuni a partecipazione rilevante a loro volta si riuniscono in un Comitato di Sindacato che si coordina periodicamente per agire in modo concordato.
“Al fine di assumere le decisioni del Sindacato di Voto, le Parti hanno istituito un organo deliberativo del Sindacato di Voto (il “Comitato di Sindacato”) composto come segue:
1 membro designato dal Comune di Bologna, al quale sono attribuiti 7 voti,
1 membro designato dagli azionisti minori dell’area di Bologna, al quale sono attribuiti 2 voti,
1 membro designato da Holding Ferrara Servizi S.r.l., al quale è attribuito 1 voto,
1 membro designato da Ravenna Holding S.p.A., al quale sono attribuiti 5 voti,
1 membro designato dal CON.AMI, al quale sono attribuiti 6 voti,
1 membro designato da Rimini Holding S.p.A., al quale è attribuito 1 voto,
1 membro designato dal Comune di Cesena, al quale è attribuito 1 voto,
1 membro designato dagli azionisti Modena, al quale sono attribuiti 6 voti,
1 membro designato dal Comune di Padova al quale sono attribuiti 3 voti,
1 membro designato dal Comune di Trieste al quale sono attribuiti 3 voti,
1 membro designato dal Comune di Udine al quale sono attribuiti 2 voti.
ll numero di voti assegnato a ciascun Socio Principale, per il tramite del proprio membro del Comitato, è attribuito, per tutta la durata del Patto, sulla base di un voto per ogni 1% delle Azioni Bloccate dallo stesso detenute, arrotondato per difetto qualora l’avanzo sia stato inferiore allo 0,50%, ovvero per eccesso qualora l’avanzo sia stato pari o superiore allo 0,50%, delle Azioni Bloccate.” Fonte: Consob.it
In questo modo il patto di sindacato presenta una struttura piramidale, per cui i Comuni con partecipazioni rilevanti, all’incirca una dozzina, hanno il controllo esecutivo sulla governance.
In primis votano in Assemblea le liste che danno luogo al Consiglio di Amministrazione (CdA), esprimendo il Presidente Esecutivo e l’Amministratore Delegato. Sono coloro che fanno succedere le cose in Assemblea dei Soci.
Gli azionisti privati, a loro volta si dividono in azionisti con partecipazioni rilevanti, e piccoli azionisti (Fonte: Consob, azionariato Hera).
Gli azionisti privati non avendo la maggioranza relativa dei voti, tendenziamente non hanno la forza organizzativa per presentano delle proprie liste, e per coordinarsi per indirizzare il voto dell’azionariato diffuso su decisioni all’odg.
– i bisogni collettivi di servizi di pubbliche utilità e delle relative infrastrutture a beneficio degli utenti.
– il ritorno del capitale investito dal lato degli investitori privati.
Questo compito risulta molto complesso per i seguenti motivi:
1. l’azienda gestisce beni fondamentali e necessari di pubblica utilità.
2. oltre il 50% in valore delle prestazioni sono regolate ossia rivolte a enti pubblici della collettività come ospedali, scuole, caserme, ecc.;
3. le reti di distribuzione a suo tempo furono conferite gratuitamente da enti pubblici, e furono costruite con soldi pubblici derivanti dalle tasse dei cittadini;
4. il top management è di nomina pubblica;
5. La società è quotata alla Borsa valori italiana, e una parte del capitale è flottante ossia aperto a chi vuole sottoscrivere azioni: oggi circa metà del capitale è di ca. 24.000 piccoli azionisti.
RAPPORTI COL TERRITORIO DI RIFERIMENTO
L’azienda è inserita positivamente nel contesto ambientale in cui opera, grazie a:
1. Riunioni di investimento: incontri tra dirigenti, amministratori pubblici e cittadini per spiegare gli investimenti in atto sul territorio.
2. Interazione col territorio: iniziative come HeraLab, HerAcademy sono rivolte al confronto con imprese, associazioni, scuole ed enti di formazione ed orientamento professionale;
3. Assemblea dei Soci: momento in cui gli azionisti si trovano fisicamente avendo facoltà di esprimere le proprie osservazioni e proposte, e possono interagire di persona con top management ed i soci amministratori pubblici;
4. Sito istituzionale www.gruppohera.it: mette in relazione in modo intuitivo e sintetico l’azienda col mondo esterno.
5. Comunicazione: si rappresentano in modo sintetico e analitico, i progetti, i fatti ed risultati dell’attività, anche attraverso .
6. Commerciale: permette di avere i riferimenti diretti con cui attivaree e gestire di rapporti di fornitura, con sportelli fisici e/o attivazioni telefoniche.
7. Gestionale: www.servizionline.gruppohera.it permette di visionare i propri contratti di fornitura in essere dal punto di vista amministrativo e contabile.
8. Informazione: permette di contattare con i vari reparti/organi aziendali, semplicemente inviando una e-mail con dei questiti pertinenti il settore contattato.
9. Applicazioni: Il Rifiutologo e l’Acquologo permettono di interagire direttamente col servizio ambiente e col servizio che gestisce il ciclo idrico.
Il Presidente Esecutivo Cristian Fabbri | L’Amministratore Delegato Orazio Iacono
IL MANGEMENT
Come Azionehera, riteniamo che la gestione esecutiva da parte del management sia stata in questi anni, efficace, valida ed adeguata.
Questo grazie alla gestione dello storico Presidente Esecutivo Tommaso Tomasi di Vignano, in carica fin dalla fondazione della società nel 2011, fino al 2023, mantenendo un percorso di crescita costante ed equilibrato. Una svolta verso l’innovazione di modello di business con la realizzazione di una struttura integrata di natura imprenditoriale, si ritiene sia avvenuta con la nomina di Stefano Venier ad Amministratore Delegato nel 2014. La sensazione è che questa spinta verso la costante ricerca di una crescita di competenza sia vigente tuttoggi grazie alla felice scelta delle cariche apicali: il Presidente Esecutivo Cristian Fabbri, l’Amministratore Delegato Orazio Iacono, il Direttore Centrale Innovazione Salvatore Molè, il Direttore Reti Alessandro Baroncini, il Direttore Business Development Roberto Dardi, coadiuvati dal Direttore Finanziario Jens Klint Hansen, il Direttore Legale e Societario Mila Fabbri, insieme a tutta l’alta Dirigenza,
In aggiunta alla già impegnativa quotidiana gestione ordinaria, le situazioni atipiche di natura straordinaria che si sono verificate negli ultimi tempi -pandemia Covid, guerra alla Russia, alluvioni, delocalizzazioni produttive con calo dell’occupazione- sono state affrontate in maniera pronta, composta e dedicata dal management tutto.
La ns. impressione è che questo management sia in grado di garantire all’azienda quell’affidabilità ed agilità che la pongono in condizioni di mantenersi solida economicamente, e al contempo di di poter fissare gli standard di innovazione del settore. Il Gruppo Hera, coi suoi ormai quasi 10 mila dipendenti, è una realtà importante per il nostro territorio di cui andare fieri, e di cui avere fiducia.
LA PROPRIETA’ PUBBLICA
A fronte di un management determinato, agile e innovativo, si ha la sensazione di avere una proprietà pubblica presente, poco visibilem soprattutto nel fornire le Linee Guida.
Sono questi 11 membri che hanno la facoltà di prendere le decisioni fondamentali per dirottare le politiche aziendali verso la realizzazione di servizi ed infrastrutture di pubblica utilità rispetto a logiche finanziarie e di cassa immediata.
Ciò è in linea con tre aspetti basilari:
1. Lo Statuto, per cui “La Società ha la finalità, nel rispetto dei principi di economicità e redditività e della riservatezza dei dati aziendali, di promuovere la concorrenza, l’efficienza ed adeguati livelli di qualità nell’erogazione dei servizi.”
2. La Consob, per cui ““…nelle società quotate, come in qualsiasi altra S.p.A., a norma dell’articolo 2433 c.c. è l’assemblea che approva il bilancio che deve deliberare sulla distribuzione degli utili ai soci.”
3. Il Buon senso: una società a maggioranza di capitale pubblico, che fornisce beni e servizi di pubblica utilità, su reti conferite in gestione da enti pubblici e realizzate con fondi pubblici, con manager nominati di nomina pubblica, ha l’obbligo morale di privilegiare l’interesse collettivo pubblico rispetto a quello del tornaconto personale privato dei soci.
Tutto questo per dire che anche se Hera è una società per azioni, la proprietà pubblica attraverso il comitato di sindacato ha pieno titolo istituzionale, giuridico e morale di richiedere al consiglio di amministrazione di adottare tutte le politiche che ritiene utili per dare priorità all’interesse collettivo degli utenti, rispetto a quello particolare degli azionisti.
Di seguito si indicano le Linee Guida che secondo Azionehera rendono esecutiva tale finalità.
1. Scorporo delle reti idriche, gas, telco, transferendone la proprietà ad un fondo di proprietà 100% pubblica. Mentre la gestione operativa rimane in affidamento a società a maggioranza relativa/golden share pubblica. La proprietà pubblica delle reti avrà l’onere finanziario di fare tutti gli investimenti straordinari di lungo periodo per il rinnovo delle reti, sotto il coordinamento del gestore. Al gestore, deve essere lasciata la manutenzione ordinaria delle reti.
2. Cooperazione tra multiutilities pubbliche unificando ricerca e sviluppo, i sistemi informatici, e gli uffici acquisti unendosi su piattaforme pubbliche come Ancitel.
3. Favorire la ricaduta economica realizzata da aziende locali, privilegiando l’impiego delle migliori tecnologie disponibili.
4. Coordinamento con le altre Multiutilities in sede di Utilitalia, Conferenza delle Regioni, Unione Province Italiane ed Associazione Nazionale Comuni Italia per entrare nel capitale di una banca già in parte pubblica, come per es. Medio Credito Centrale e/o Monte dei Paschi di Siena.
5. Valutare lo sviluppo del business aziendale con una divisione di opere di ingegneria edilizia e geotecnica per il controllo del territorio.
6. Condividere gli utili coi lavoratori con un piano ESOP di distribuzione di azioni ai dipendenti, che dietro la presentazione di un programma possono indire consultazioni ed elezioni interne, ed essere eletti come Consiglieri nel Cda.
7. Articolare l’assemblea dei soci in più distinte giornate, per avere un momento cognitivo, uno di confronto e uno deliberativo. Facilitare la modalità di votare i punti all’O.d.g. per corrispondenza e/o via e-mail come previsto dalla Dir. 2007/36/CE, anche a partire dalle Reti Civiche dei Comuni serviti da Hera.
8. Diffondere tra i cittadini utenti la cultura dell’importanza dell’azionariato diffuso nelle aziende partecipate.