Assemblea del 30 aprile 2019

Fonte: www.gruppohera.it

I Signori Azionisti sono convocati in Assemblea Ordinaria presso la sede di Hera S.p.A. – Viale C. Berti Pichat n. 2/4, Bologna, presso “Spazio Hera”, per il giorno 30 aprile 2019 alle ore 10.00 in unica convocazione per trattare e deliberare sul seguente:

Ordine del Giorno

1. Bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2018, Relazione sulla Gestione, proposta di ripartizione dell’utile e relazione del Collegio Sindacale e della Società di revisione: delibere inerenti e conseguenti. Presentazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2018.
Presentazione del Bilancio di Sostenibilità – Dichiarazione consolidata non finanziaria redatta ai sensi del D.Lgs. n. 254/2016.

2. Presentazione della relazione sul governo societario e deliberazione non vincolante in merito alla politica di remunerazione.

3. Rinnovo autorizzazione all’acquisto di azioni proprie e modalità di disposizione delle medesime: delibere inerenti e conseguenti.

Il testo integrale delle proposte di deliberazione, unitamente alle relazioni illustrative, e i documenti che saranno sottoposti all’Assemblea sono messi a disposizione del pubblico presso la sede sociale e sul sito internet della Società (www.gruppohera.it), nonché sul sito di stoccaggio autorizzato 1Info (www.1Info.it) entro il termine di legge previsto per ciascuna delle materie oggetto di trattazione.

PUNTO 1 ODG. Bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2018, Relazione sulla Gestione, proposta di ripartizione dell’utile e relazione del Collegio Sindacale e della Società di revisione: delibere inerenti e conseguenti. Presentazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2018.
Presentazione del Bilancio di Sostenibilità – Dichiarazione consolidata non finanziaria redatta ai sensi del D.Lgs. n. 254/2016.

INTERVENTO AZIONISTA ENRICO NANNETTI

Grazie Presidente, Buongiorno a tutti,
sono Enrico Nannetti e intervengo come piccolo azionista risparmiatore e come utente. Perdonatemi dunque se porto anche delle osservazioni critiche, sperando siano costruttive, ma vedo qui in platea dinnanzi a me molti più Sindaci primi cittadini che azionisti privati, quindi ritengo che il punto di vista dell’utente possa essere pure considerato.

Penso che sia impossibile tentare di dare un giudizio in 10 minuti su un o.d.g. così vasto, per cui rilancio la proposta già fatta in passato che l’Assemblea Generale possa essere preordinata in più momenti preparatori durante l’anno, con un momento finale formalmente deliberativo come oggi.

Per quanto riguarda il tema degli utili, chiederei che fossero esplicitati meglio nel Bilancio l’origine delle voci che compongono quelli che vengono definiti utili. Infatti ci sono utili che derivano da una attività di impresa contenente la componente di rischio, come per es.:.

  • i ricavi derivanti dalla vendita di biogas generati negli impianti di proprietà;
  • i ricavi derivanti dalla vendita delle loppe d’altoforno per usi edili;
  • i ricavi derivanti dall’attività di bonifica di aree portuali ed ex industriali;
  • i ricavi derivanti dall’attività di progettazione e vendita di know-how impiantistico.

La differenza coi relativi centri di costo, fornisce utili che mi pare possono essere considerati tali come da codice civile in quanto frutto di una attività imprenditoriale contenente il rischio di impresa.

Poi ci sono voci che compongono quello che a bilancio è definito utile, che mi chiedo se lo siano in maniera propriamente detta visto che si tratta della differenza tra i ricavi delle bollette e i costi di gestione delle reti di distribuzione dei beni vitali di pubblica utilità. Tra l’altro mi pare che da un lato i ricavi siano generati per circa il 50% da contratti regolati (ossia con la p.a. ed altri enti come ospedali, caserme, asili, ecc., in regime di semi-monopolio/oligopolio), e dall’altro mi pare che i costi per il mantenimento delle reti siano remunerati per legge ad un tasso netto del 3-4%, Quindì se da un lato le entrate sono “sicure”, e i costi sono coperti per legge [ndr. l’altro le reti pottrebbero essere coperte da rischio di rottura con assicurazioni], non vedo come possa generarsi una differenza positiva tra i ricavi ed i costi, se non calando i costi per la manutenzione delle reti. E’ da considerarsi un utile questo? Solitamente gli utili sono generati da una attività di impresa produttiva non in regime di monopolio od oligopolio, ma in cui è presente la componente di rischio imprenditoriale.

Quindi mi permetto di chiedere alla proprietà che fissa le Linee Guida di Sviluppo e di conseguenza al CDA se dal prossimo esercizio possano essere distinte con maggiore chiarezza gli utili derivanti da attività di impresa, dalle poste risultanti dalla differenza tra ricavi delle bollette e costi di gestione delle reti.  Pertanto ritengo che con le due voci così indistinte non sia possibile deliberare in merito al presente o.d.g..

Tanto più che questo o.d.g. come già espresso negli anni scorsi, contiene in realtà due questioni -approvazione del bilancio, e proposta di distribuzione degli utili- che a mio parere andrebbero trattate e deliberate separatamente.

A questo proposito, nel caso debba intervenire a parlare un socio pubblico, chiedo se esiste una autorità tipo il GSE, Gestore Servizi Energetici, che controlla che i dividendi distribuiti ai Comuni non finiscano nelle voci di bilancio per spese correnti.

Per quanto riguarda la Sostenibilità, mi domando se oggi l’azienda non stia proponendo un modello di sviluppo in cui c’è l’obbligo di crescere. Se fosse verificato che ogni anno si allarga il perimetro societario, acquisendo nuovi asset portati in banca a garanzia, per ottenere risorse fresche per pagare i dividendi, sarebbe una politica che porta ad una crescita forzata all’infinito.

Quindi il Bilancio è Sostenibile?

Dipende per chi. Per gli azionisti privati e le banche creditrici, è certamente sostenibile.

Per la collettività degli utenti, mi chiedo, è stato mediato l’interesse particolare degli azionisti, in modo equo? Ricordo che da Statuto la mission istituzionale ha “la Finalità, nel rispetto dei principi di economicità e redditività, e della riservatezza dei dati aziendali, di promuovere la concorrenza, l’efficienza ed adeguati livelli di qualità nell’erogazione dei servizi”.  Personalmente, pensando per es. solo alla parte della rete idrica in fibrocemento a fine ciclo di vita per cui ci vorranno anni prima che sia sostituita, ritengo che oggi rimanendo in questo modello di sviluppo bastato sulla crescita a debito non ci siano ampi margini affinché il Bilancio possa diventare davvero Sostenibile per azionisti risparmiatori (=non speculatori) ed utenti.

A mio modesto parere, per avere piena sostenibilità per tutti, occorrerebbe entrare nel capitale di una banca a maggioranza pubblica. Spiegherò meglio nel successivo intervento la proposta.

ESPRESSIONE DI VOTO AL 1° PUNTO DELL’O.D.G. : CONTRARIO


PUNTO 2 ODG. Presentazione della relazione sul governo societario e deliberazione non vincolante in merito alla politica di remunerazione.

INTERVENTO AZIONISTA ENRICO NANNETTI

Mi ricollego al mio intervento precedente, per ribadire come dal mio modestissimo punto di vista, l’azienda debba fare un passo in avanti nel segno della Governance: un passaggio epocale che equivale per l’industria automobilistica al passaggio dal motore a scoppio a quello ibrido elettrico.

Semplicemente si tratta di istituire coordinandosi con Utilitalia ed il Governo un insieme di Banche di Interesse Nazionale, ossia delle banche ad azionariato diffuso a maggioranza relativa pubblica, sul modello delle LandesBanken tedesche.  Il Gruppo Hera, cosa che da statuto mi sembra che possa fare, semplicemente dovrebbe entrare nel capitale di una banca misto pubblica privata. Magari in cooperazione e non concorrenza con le altre multiutility dell’Ambito Territoriale Ottimale contiguo.

Questo perché per l’art. 123 del Regolamento sul Funzionamento dei Trattati Comunitari, ossia all’interno della legislazione bancaria vigente, la BCE può prestare al sistema bancario ma non agli Stati o direttamente alle aziende pubbliche. Quindi entrando nel capitale di una banca sul modello della LandesBanken, sarebbe possibile per la banca ricevere finanziamenti a tassi negativi dalla BCE come succede oggi, e girarli alle aziende come il Gruppo HERA a tassi molto più bassi di quelli attualmente offerti dal sistema bancario privato.

Portando gli asset aziendali a garanzia, si potrebbero ricevere tutti i finanziamenti necessari per ristrutturare le reti. Questa non sono idee peregrine, ma sono frutto del lavoro sia del sottoscritto, che dell’associazione Moneta Positiva. Tutte le argomentazioni sono riscontrabili ai siti www.azionehera.it e  www.monetapositiva.it . Moneta Positiva è una scuola di formazione economica che studia le dinamiche monetarie con sede a Casalecchio di Reno, capitanata dall’Ing. Fabio Conditi, e come visionabile sui social media, è promotrice di varie audizioni a livello istituzionale tra cui il Senato della Repubblica Italiana.

Quindi un Bilancio Sostenibile non solo per gli azionisti risparmiatori ma anche per gli utenti, è possibile se si passa da un modello di sviluppo neoliberista basato sul capitale a debito, ad un sistema con anche banche pubbliche che possono creare moneta libera dall’interesse passivo.

Per venire al secondo aspetto dell’o.d.g., nNel modello di sviluppo della Terza Via, basato sullo Stato imprenditore nel capitale delle banche e delle aziende strategiche come il Gruppo HERA, ovviamente si farebbe riferimento alla legge che prevede un tetto agli stipendi dei Pubblici Amministratori a 240.000 euro. Anche qui, ritengo che l’o.d.g. andrebbe scisso in due diversi o.d.g., uno riguardante la Governance, l’altro la remunerazione dei vertici.

In sintesi, se la Sostenibilità è data dall’interazione tra Ambiente, Società ed Economia (economia intesa come modello di sviluppo che ne definisce le regole di funzionamento operative), ritengo possa convenire passare da una logica di “mercato” dove si parla di clienti e di tariffe, ad una logica di “Società” dove si torna a parlare di utenti e si rimane a parlare di TA.RI. Perché con la tariffa il rapporto è di tipo contrattuale tra cittadino e gestore, mentre la Tassa sottointende un diritto tra ente pubblico e cittadino, rapporto giuridico che a mio parere non va perduto.

In conclusione per avere una GOVERNANCE che porti ad un Bilancio Sostenibile per il 99%, occorre stare dalla parte dello Stato Imprenditore, e non del mercato, soggetto multiforme e con tratti di opacità che pare privilegi gli interessi ad un 1% rispetto agli interessi collettivi.

ESPRESSIONE DI VOTO DEL 2° PUNTO ALL’O.D.G. : CONTRARIO

PUNTO 3 ODG. Rinnovo autorizzazione all’acquisto di azioni proprie e modalità di disposizione delle medesime: delibere inerenti e conseguenti.

ESPRESSIONE DI VOTO DEL 3° PUNTO ALL’O.D.G. : FAVOREVOLE