L'OCCIDENTE NON PUO' COMPETERE CON L'ORIENTE

L’EST DEL MONDO HA UN VANTAGGIO COMPETITIVO PERCHE’ STAMPA MONETA FIAT PER IL SETTORE PUBBLICO E PRIVATO
Oggi come oggi l’Occidente non può competere con l’Oriente, ossia il blocco asiatico, trainato dalla Cina. Cina che molto probabilmente ha avuto una architettura politico finanziaria concepita da società occidentali, che forse potrebbero co-gestire l’ex Celeste Impero con il supporto di dinastie locali. Qui si produce e realizzano infrastrutture a costo zero: semplicemente stampando moneta dal nulla, si pagano materie prime, fabbriche colossali e relativi stipendi. E’ quello che si fa in città come Dubai, ed era quello che si faceva negli anni ’20, ’30 e primi anni ’40 in Italia, Germania e Giappone prima di essere rase al suolo con la Seconda Guerra mondiale.

UN INSIENE DI NAZIONI DEL CONTINENTE EUROPEO CON GRAVI ASIMMETRIE TRA LORO ADERENTI A TRATTATI ECONOMICI NON FANNO L’EUROPA
Detto questo, non è nemmeno possibile per l’Occidente isolarsi con dazi, contingentamenti e blocchi alle importazioni. Questo perché l’Europa di oggi è diversa da quella concepita dai padri fondatori, che aveva una natura dove lo Stato aveva un ruolo importante, anche come Stato Imprenditore. L’Europa di oggi ha una architettura privatistica concepita per fare gli interessi dei poche dinastie finanziarie, e non per fare l’interesse collettivo dei cittadini.

I TRATTATI ECONOMICI EUROPEI HANNO NATURA PRIVATISTICA CHE FANNO GLI INTERESSI DI POCHI GRANDI
Perché l’Europa oggi è tutta un’altra roba rispetto a quella concepita dai padri fondatori.

1. L’Unione Europea è governata da un organo i cui rappresentanti non vengono eletti dai cittadini: la Commissione europea è quella che decide di fatto tutto, ed il Parlamento è a valle delle sue decisioni. I Commissari non sono eletti dal popolo, ma sono appuntanti dalle segreterie dei partiti, che ricevono proposte di legge preconfezionate da studi legali delle multinazionali. I partiti sono controllati dai grandi gruppi finanziari, tramite moral suasion sui politici con elargizioni e altre forme di convincimento.

2. L’articolo 123 del regolamento sul funzionamento dei trattati Comunitari -alias Trattato di Lisbona, alias Costituzione Europea- prevede che la Banca Centrale Europea (BCE), prestatrice di ultima istanza -ossia colei che crea moneta dal nulla- non possa dare i soldi direttamente agli Stati europei. L’art. 123 prevede che la BCE li crei da nulla col click del computer, ma li debba dare al sistema bancario a tasso 0 o addirittura negativo, sistema bancario (ossia gruppi di banche) ormai quasi del tutto privatizzato e concentrato nelle mani dei soliti, che poi li prestano dietro interesse agli Stati. Per pagare gli interessi, gli Stati vendono quote di aziende partecipate, di beni demaniali, di immoobili pubblici, alzano imposte e tasse, e riducono la spesa pubblica.

3. Il Trattato di Lisbona alias Costituzione Europea secondo la gerarchia delle fonti dovrebbe essere in posizione subordinata alla Costituzione di ciascun paese, perché non è stata legittimizzata dal voto popolare con un Referendum. L’Italia ha aderito con un decreto del Primo Ministro, emesso in pieno Agosto mentre tutti erano in ferie, senza far capire bene di cosa si trattasse.
In tutti i paesi in cui fu fatto il referendum -Francia, Irlanda e Danimarca- la Costituzione Europea fu bocciata dal voto della popolazione. Inoltre le decisioni della Commissione Europea dovrebbero essere subordinate a quelle sancite dalla Costituzione e dal Governo di ciascuno Stato aderente al Trattato, per il fatto che la Sovranità spetta al Popolo di ciascuno Stato. Per es. l’Art. 11 della Costituzione italiana prevedela risoluzione delle controversie internazionali con la diplomaziona e mai con l’uso della forza e delle armi, mentre oggi come oggi ci troviamo a dover assegnare sanzioni a paesi fino a ieri nostri partner, e ad armare con miliardi di euro in valore, paesi esterni sia alla Unione Europea stessa, che alla Nato.

4. L’Unione Europea si chiama così ma non è una unione politica, come per es. una Federazione o Confederazione come gli Stati Uniti d’America. E’ solamente un’entità territoriale sulla cartina geografica, dove sono presenti stati sovrani, vincolati solo da trattati di natura economica. La stessa moneta, l’euro, non è una moneta unica ma ogni nazione ha il suo euro con un rapporto di cambio 1:1 con l’euro degli altri paesi. Questo appare evidente nelle monete metalliche, dove c’è l’euro francese con la Marianna, l’euro tedesco con l’aquilotto, l’euro italiano con l’uomo di Vitruvio di Leonardo… e nelle banconote il numero di serie corrisponde ad un determinato Stato che lo ha stampato presso la Zecca dello Stato.
In questa associazione di aderenti al Trattato di Lisbona, ciascun aderente ha il suo sistema fiscale e tributario. In questa associazione è resa legale la pratica di utilizzare paradisi fiscali, triangolazioni e pratiche esterovestite per eludere legalmente il proprio sistema fiscale, come il “Dutch sandwich“.
Ogni paese ha il suo esercito, e le proprie forze dell’ordine. Di fatto, la locuzione “Europa Unita” è volutamente semanticamente impropria, un equivoco semantico, assomigliando più ad una antifrasi.

QUAL'ERA L'EUROPA DEI POPOLI NELL'IDEA ORIGINARIA DEI PADRI FONDATORI
I padri fondatori dell’Europa avevano pensato ad una unione politica tra Stati del continente europeo, basata sulla recipropcità. Ossia Stati in cui erano vigenti gli stessi ordinamenti giuridici, gli stessi sistemi fiscali (senza le asimmetrice generate dai paradisi fiscali e dalle pratiche delle triangolazioni), e gli stessi modelli di sviluppo economici.
Il modello di sviluppo dell’epoca era quello della Terza Via, detto anche dello “Stato Imprenditore” per il fatto che lo Stato deteneva la golden share delle aziende strategiche, ed il resto era distribuito equamente tramite azionariato diffuso. In particolare le aziende che necessariamente operavano in regime di monopolio -in Italia le società energetiche, telefoniche, di comunicazioni (trasporti e telecomunicazioni)- dovevano essere di proprietà a maggioranza pubblica. La politica aveva il predominio sulla finanza per il fatto che era a capo dei Fondi Sovrani. In Italia L’IRI, al momento della sua distruzione per privatizzazione, valeva oltre il 44% del PIL italiano, senza contare l’indotto.
RICOSTRUIRE I FONDI SOVRANI NAZIONALI
Ciascuno stato europeo dovrebbe ripublicizzare le aziende strategiche che sono state privatizzate nel corso degli ultimi decenni. Per ripublicizzare non si intende Nazionalizzare, ossia acquisire la proprietà del 100%. Ma ripublicizzare, ossia l’acquisizione della golden share per mano pubblica, e il resto ad azionariato diffuso di lavoratori delle aziende stesse e cittadini. La Costituzione Italiana prevede l’art. 41, 42 e 43 in cui è sancito come sia possibile espropriare la proprietà privata per ragioni di interesse collettivo, dietro equa compensazione. Nel diritto anglosassone del Common Law, questo concetto è espresso dagli articoli che fanno riferimento all’Eminent Domain with just compensation. Per ritornare all’europa dei Popoli come pensata dai padri fondatori, occorrerebbe ricostituire i Fondi Sovrani Nazionali, come in Italia fu l’IRI. Ciascun paese dovrebbe specializzarsi in quella che è la sua vocazione per la creazione di distretti europei tali da competere coi i colossi asiatici.
COSTRUIRE I CAMPIONI EUROPEI
Una volta realizzati in ciascuno Stato dei Fondi Sovrani contenenti dei campioni nazionali suddivisi per vocazione produttiva, occorrerebbe coordinare gli investimenti a fondo perduto per realizzare dei Campioni Europei in grado di creare quelle sinergie ed economie di scala necessarie per competere con i colossi asiatici. Questo risultato sarebbe possibile solamente con l’applicazione dell’Eminent Domain with just compensation sui conglomerati finanziari esistenti, Stato per Stato, e con il ritorno all’emissione di moneta fiat, come succede oggi nel blocco asiatico. Solo tramite un coordinamento su scala europea di tali conglomerati, sarà possibile tornare ad avere una popolazione appartenente alla classe media. L’alternatica, è che l’Italia diventi la Cuba del continente europeo, meta turistico culinaria per i ricchi del mondo.
IL RUOLO DELLA POLITICA
Tocca alla politica recuperare un ruolo rispetto alla finanza. Così come sono state fatte le leggi sulle privatizzazioni che hanno smantellato lo Stato Sociale, ossia le aziende partecipate da enti pubblici, ora bisogna fare delle leggi per ripublicizzare banche ed aziende strategiche.
La politica da sola non ce la può fare. Serve che i politici diffondano la consapevolezza tra i cittadini per ricreare quei campioni nazionali ed europei in grado di competere con quella che è diventata la fabbrica del mondo, la Cina. E’ bene ripensare il ruolo della Russia come nazione amica, come fino a qualche anno fa che addirittura stava per entrare nella Nato, in grado di fornire le risorse energetiche necessarie al proprio sostentamento. La Russia è tra l’altro all’avanguardia così come la Corea del Sud nella progettazione ed installazione di mini reattori nucleari per uso civile.
Infine la Nato, a cui l’Italia destina una cifra di circa l’!5 del proprio PIL annuo, dovrebbe essere fedele al proprio Statuto, ossia essere un organo di difesa, non di espansione verso est. Difesa anche contro i danni provocati dalla mancanza manutenzione ed aggiornamento delle reti e delle infrastrutture, che poi comportano alluvioni, siccità, inquinamento, che sono i veri nemici.
Dei macro problemi non si occupa nessuno. Il problema che i macro problemi sono quelli che a cascata generano i problemi di noi cittadini, come quello dall’avere un lavoro sufficientemente remunerativo per pagare le bollette delle pubbliche utilità, e perché le bollette delle aziende di pubblica utilità siano a costi ragionevoli.