INTEGRAZIONE VERTICALE
Azionehera ritiene che la vera sfida per il Gruppo Hera è quella di continuare il percorso già avviato verso il divenire una società integrata di progettazione, costruzione e gestione di impianti al servizio dell’ambiente. Quindi impianti per la gestione del ciclo dei rifiuti, il ciclo idrico, dell’energia, della rete dati e in ultimo quello delle bonifiche ambientali e della protezione del territorio.
La chiave di volta per acquisire il know-how starebbe nel trovare il modo cooperare con le altre realtà del settore come Eni, Snam, A2A, IREN, Maccaferri, ed i rispettivi poli universitari, per vedere così i propri sforzi moltiplicati esponenzialmente a parità di budget.
In considerazione che circa il 50% dei contratti di Hera in valore sono di natura regolata, ossia contratti con comunità pubbliche (come ad es. ospedali, scuole, municipalità, caserme, ecc.), ecco che in tali contesti tutti i precedenti processi troverebbero immediata applicazione: i clienti ci sarebbero già.
COSTITUZIONE DELLA DIVISIONE PROTEZIONE DEL TERRITORIO
Entrare nel mercato della protezione del territorio per fornire soluzioni nelle costruzioni di opere ed infrastrutture civili, geotecniche e ambientali. La manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio sarà in futuro una priorità della spesa pubblica. Ci sono società già attive con cui è possibile cooperare come Maccaferri e Prati Armati. In presenza di capacità di spesa pubblica, è un settore con un mercato pressoché sconfinato nel territorio in cui opera la società.
COMPARTECIPAZIONE IN UNA BANCA CON ALTRE MULTIUTILITY
Le multiutility italiane dovrebbero coordinarsi tramite Utilitalia per acquisire la golden share di una banca di rilevanza nazionale. Questo innanzitutto genererebbe una serie di sinergie dal punto di vista della presenza fisica degli sportelli dal punto di vista commerciale, per l’acquisizione di nuovi clienti e la gestione di quelli in essere. Inoltre, per fare in modo che gli interessi sul debito, rimangano nel circuito della proprietà aziendale. Una banca di sistema comune alle multiutility, darebbe quella solidità finanziaria necessaria a ricevere investimenti strutturali per il a medio e lungo periodo. Oggi, la candidata migliore sarebbe il Monte dei Paschi di Siena, per ora ancora di proprietà del Ministero dell’Economia e Finanza.