28 APRILE 2022
OGGETTO: QUESITI PRELIMINARI ASSEMBLEA SOCI 2022
Gentilissimi Signori AMMINISTRATORI,
vi contatto cortesemente per chiedervi se possibile delucidazioni sull’attività in corso. Chiedo la vs. collaborazione per acquisire elementi utili ad avere una chiara comprensione della gestione societaria, preordinando e semplificando i lavori dell’Assemblea Soci 2022.
1. RISORSE NEXT GENERATION EU – PNRR
DOMANDA N.1 Ci sono progetti in cui società si è attivata per ricevere quote degli stessi in ambito PNRR? E’ possibile sapere quali e in quali aree di attività?
RISPOSTA N.1 . Il PNRR si compone di 6 missioni e destina il 37% delle risorse agli obiettivi della transizione ecologica. La Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica” si compone di quattro componenti che includono le attività di interesse del Gruppo Hera: economia circolare, energia, efficienza energetica e tutela della risorsa idrica. Per ciascuna di esse, tutte le strutture del Gruppo sono state coinvolte fin da subito per la raccolta e l’elaborazione di progettualità che potessero contribuire al raggiungimento degli obiettivi del PNRR e contestualmente concorrere all’assegnazione delle risorse.
Il tema dell’economia circolare è l’oggetto dei primi, e finora unici tra quelli di interesse, bandi pubblicati, in scadenza nel mese di marzo: le progettualità che fanno riferimento al Gruppo, e che sono state elaborate in stretta collaborazione con gli EGATO, ammontano a circa 350 mln di euro, puntando a ricevere contributi per oltre 200 mln.
I progetti coprono tutte le fasi della filiera dei rifiuti e sono rivolti all’intero territorio servito, tenendo conto delle specifiche esigenze locali: dall’upgrade tecnologico di dotazioni e strutture di raccolta, fino all’ammodernamento ed alla realizzazione dell’impiantistica di selezione e trattamento per le diverse matrici, in primis fanghi e plastiche.
Nei prossimi mesi i bandi attesi di interesse riguardano principalmente efficientamento idrico, smart grid, teleriscaldamento, idrogeno e biometano. Le progettualità in oggetto verranno indirizzate in funzione della documentazione di gara.
Sottolineiamo infine la particolare attenzione che il Gruppo Hera sta rivolgendo agli interventi di efficienza energetica connessi ai bonus edilizi (bonus facciate, Superbonus ecc.) ed all’elettrificazione dei porti, in particolare per quanto riguarda la città di Trieste.
Molto, molto bene. Bravi, avanti così. Complimenti per l’attività.
2. RINNOVO RETE COME EFFICIENTAMENTO ENERGETICO
DOMANDA N.2 Il rinnovo della rete idrica è un aspetto preso in considerazione nell’ambito del PNRR? Questo perché è una forma oggettiva di efficientamento energetico, nella misura in cui una minore di dispersione equivale al risparmio di energia necessaria al sollevamento, filtrazione, trasporto in pressione dell’acqua, e della chimica di base di potabilizzazione.
RISPOSTA A DOMANDA N.2 La Componente 4 della Missione 2 è specificamente dedicata alla “Tutela del territorio e della risorsa idrica” e le linee di investimento individuate riguardano tutte le fasi della filiera: dalle infrastrutture primarie di approvvigionamento, alla riduzione delle perdite di rete (inclusi interventi di digitalizzazione e monitoraggio) fino alla gestione di fognatura e depurazione. A tal proposito, non essendo ancora stato pubblicato ufficialmente il testo del bando destinato all’intero Paese, non è ancora stato possibile chiarire esattamente quali delle nostre progettualità, e in che misura, vi potranno concorrere.
Le attività di rinnovo delle reti acquedottistiche sono già una prassi più che consolidata in Hera negli ultimi due decenni, tanto che il Gruppo può oggi vantare perdite idriche lineari pari a meno della metà della media nazionale (dati del 2019: 10,2 mc/km/giorno per Gruppo Hera 2019, rispetto a 24 mc/km/giorno di media nazionale). Inoltre, il rinnovo programmato e “ad evento” di tratti di rete si coniuga con altre importanti attività di tipo gestionale, tra le quali ricordiamo la ricerca perdite, ambito destinatario di notevoli sviluppi tecnologici e di innovazione, la distrettualizzazione, che aumenta la magliatura delle reti, e l’ottimizzazione delle pressioni di rete, che consente un beneficio energetico legato ai minori consumi per i pompaggi e determina inoltre una diminuzione del tasso di rottura delle tubazioni.
Nel prossimo quinquennio tale impegno viene confermato e rinforzato dal Piano Industriale, che destina oltre 1 mld di euro al ciclo idrico (pari circa al 27% del piano Investimenti totale di Gruppo), per rendere le reti e gli impianti sempre più pronti ad affrontare le sfide del futuro, a prescindere dai contributi che sarà possibile ottenere attraverso il PNRR.
L’impegno del Gruppo nel ciclo idrico sarà volto, da un lato, ad ammodernare e innovare le infrastrutture per renderle resilienti ai cambiamenti climatici, dall’altro, a portare un significativo contributo alla decarbonizzazione attraverso l’implementazione di soluzioni volte al risparmio di energia e delle risorse in generale (siano esse acqua, suolo o materie prime).
Dando infine uno sguardo alle principali progettualità incluse nel Piano Industriale che indirizzano specificatamente il tema dell’efficientamento energetico per l’acquedotto, possiamo menzionare il revamping del sollevamento della centrale acquedottistica di Sant’Alberto a Ravenna, il revamping del sollevamento iniziale presso la Centrale Val di Setta di Sasso Marconi e l’ottimizzazione del sistema di approvvigionamento idrico del bacino di Castelbolognese. Per la fognatura e depurazione possiamo invece citare, tra gli altri, la nuova linea acque ed il revamping della linea fanghi del Depuratore di Ravenna, il revamping del depuratore di Marina di Ravenna ed il rifacimento della sezione di digestione anaerobica dei fanghi e produzione di biogas presso il Depuratore di Ferrara.
Molto, molto bene. Bravi, avanti così. Complimenti per l’attività.
3. COORDINAMENTO MULTIUTILITY/ANCI/UTILITALIA E ACQUISTI IN RETE
DOMANDA N.3 Esiste un coordinamento di natura pubblica, che coordina l’attività delle partecipate a maggioranza relativa dei Comuni? Dal momento che in una società partecipata l’azionista di maggioranza relativa è un soggetto pubblico, ecco che le società partecipate hanno di fatto medesima proprietà: l’ente pubblico. Nel caso dello Stato, l’attività delle partecipate era regolata dal Ministero delle Partecipazioni statali, oggi una Divisione del MEF.
Nel caso di multiservizi a maggioranza relativa partecipata di Comuni, esiste un coordinamento di natura pubblica che ne regola l’attività? Esiste un coordinamento in capo all’Anci, Associazione Nazionale Comuni Italiani, o esiste solo un coordinamento a livello di associazione di categoria Utilitalia?
A questo proposito chiedo cortesemente di sapere se esiste un coordinamento:
– di I° livello intercomunale tra i Comuni di una stessa ATO;
– di II° livello interprovinciale tra le diverse ATO di una stessa regione,
– di III° livello nazionale che coordina le oltre cento ATO presenti in Italia.
RISPOSTA A DOMANDA N.3 Esiste già un coordinamento per gli acquisti di beni/servizi tra funzionari ATO, responsabili comunali, manager delle multiutility, per coordinarsi sui quantitativi di acquisti ai fini di creare economie di scala, su piattaforme informatiche esistenti come per es. intercent.it E-R a livello locale, e come acquistinretepa.it a livello nazionale?
In questo contesto di mercato, aggravato dalla crisi Ucraina, il ruolo di Utilitalia come rappresentante degli operatori del settore è particolarmente rilevante nel rappresentare a livello nazionale nei confronti di Governo e Parlamento le criticità che si stanno riscontrando e nel garantire un coordinamento tra azioni del Governo e comportamenti delle imprese del settore
Per quanto riguarda il coordinamento per gli acquisti di beni/servizi possiamo dire che le attività di vendita di energia sono attività a libero mercato pertanto ogni venditore cura il proprio approvvigionamento al meglio per poter servire i propri clienti.
4. GESTIONE CONTRATTI GAS STANDARD E RINCARO MATERIA PRIMA
DOMANDA N.4 E’ possibile sapere come è stato gestito il rincaro delle materie energetiche sui mercati, in rapporto alla politica commerciale bastata su contratti a prezzo fisso, in termini di ricavi e fatturato aziendale? In particolare, è possibile sapere se:
1. I contratti a prezzo fisso sono stati offerti anche ai clienti pubblici istituzionali, generando così
contratti regolati a prezzo bloccato? In caso affermativo, in quale percentuale sul totale dei contratti e per quali importi assoluti?
I clienti pubblici comprano attraverso gare pubbliche o aderendo a convenzioni come Consip (nazionale) o INTERCENTER (Emilia-Romagna) e in queste gare/convenzioni è stabilita la modalità di definizione dei prezzi fissi. Noi siamo fornitori in alcuni lotti del Consip gas ed Elettrico e per il gas INTERCENTER
2. Nei contratti a prezzo fisso, la differenza tra importo pagato per il prezzo concordato, e il prezzo
di mercato di acquisto della materia prima, come è stata integrata?
Quando un cliente sottoscrive un’offerta sia a prezzo fisso che a prezzo variabile le nostre società acquistano il gas o l’energia con la stessa formula: questa modalità permette di non avere rischi aziendali legati alle variazioni dei prezzi
3. I titolari dei contratti tradizionali, che hanno dovuto sopperire per la differenza? A quanto è ammontabile in termini assoluti questa differenza con successiva integrazione.
I clienti (famiglie e piccole partite IVA) che hanno sottoscritto offerte a variabile o in tutela spenderanno nel Q1 22 circa l’80% in più rispetto allo stesso trimestre del 21
4. Volendo fare un bilancio di questa politica commerciale, basata su logiche speculative di scommessa più di natura finanziaria che di economia reale, come la si valuta? La si ripeterebbe in futuro? Ciò in particolare in termini di bilancio costi benefici, dovuti agli ulteriori costi commerciali (call center), e promozionali (comunicazione mirata).
RISPOSTA N. 4. NON sono state fatte attività speculative, sono i clienti a scegliere le offerte a fisso o variabile che l’azienda mette a disposizione. L’azienda non specula ma si approvvigiona con le stesse tipologie vendute.
5. CHIARIMENTI NELLA GESTIONE DELLA COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE
DOMANDA N. 5.1. E possibile inserire sul sito istituzionale uno schema di sintesi con la spesa in comunicazione su base annua, e il relativo criterio di ripartizione sia per area geografica, sia per tipologia di comunicazione? Ossia il costo di pubblicità per area e macroarea su giornali, riviste, cartellonistica di stradale e cartelloni pubblicitari nei centri storici, mezzi pubblici, per promozione tramite call center, costo per sponsorizzazioni, costo per fiere ed eventi, costo per iniziative come la promozione della diversità e dell’inclusione.
RISPOSTA A DOMANDA 5.1 Ovviamente è possibile, ma al di là dell’opportunità e vantaggi che tale scelta porterebbe, sarebbe uno schema molto difficile da capire e decifrare. La scelta di alcune concessionarie rispetto ad altre, e conseguentemente l’uscita su taluni mezzi piuttosto che altri, è una decisione presa in base a dati di lettura, diffusione, ecc, prodotti da società come Auditel e Audipress, nonché a criteri strettamente legati alla necessità di diffusione in un determinato territorio difficilmente noti all’esterno.
DOMANDA N. 5.2 . Se da un lato la comunicazione nelle scuole con visite agli impianti e siti produttivi sono oggettivamente formativi e a costo ragionevole, si chiede se si ritiene ancora opportuno destinare risorse per la sopra menzionata pubblicità tradizionale, in una stagione in cui gli utenti non riescono a pagare le bollette per i servizi di base, e si concedono rateizzazioni. 4
RISPOSTA A DOMANDA 5.2 Hera non fa pubblicità ma comunicazione di servizio, utile al cittadino per mettere in campo comportamenti sostenibili e in linea con gli obiettivi dell’agenda ONU 2030 perseguiti dall’azienda. Si ritiene quindi che non sia utile interrompere questo tipo di comunicazione
DOMANDA N. 5.3. Non sarebbe meglio sospendere in grossa parte l’attività di pubblicità tradizionale, e trasferire risorse di pari importo per venire incontro agli utenti in difficoltà a pagare?
RISPOSTA A DOMANDA 5.3 Idem, come sopra. Peraltro, quanto auspicato è stato raggiunto attivando uno strumento diretto quale l’ampia concessione di rateizzazione delle bollette.
DOMANDA N. 5.4. Illuminando il gasometro coi colori giallo e azzurro, sulla sede della società è stata issata di fatto la bandiera Ucraina, E’ possibile sapere quale organo societario ha preso questa decisione, prendendo una posizione politica contro un ns. fornitore strategico e primario?
E’ possibile indicare sul sito istituzionale per par condicio anche le ragioni della controparte? [N.d.r. In breve la rivoluzione colorata del 2004 finanziata da entità straniere, il mancato rispetto dei trattati di Minsk, la guerra già in corso con 14mila vittime dal 2014 al 2021].
RISPOSTA A DOMANDA 5.4 Si ritiene che illuminare il gasometro con i colori della bandiera Ucraina sia in linea con tutte le decisioni prese dal Governo del nostro paese e dalla UE. Il nostro sito non è un sito politico ma di informazione e servizio sul quale non abbiamo spiegato né le ragioni dell’Ucraina né riteniamo di dover spiegare le ragioni della Russia. Non l’abbiamo mai fatto e non riteniamo sia opportuno e in linea con le scelte aziendali iniziare a farlo ora.
Il Governo in un recente passato ha preso decisioni di politica internazionale non in linea con i dettami della Costituzione, come per es. nel corso del bombardamento unilaterale della Libia, mettendo a disposizione basi militari. Perdendo concessioni e forniture petrolifere, a svantaggio del ns. paese.
Il Governo attualmente sta prendendo decisioni in materia di sanzioni economiche, che oggettivamente danneggiano in primis chi le fa. Le sanzioni fanno gli interessi di una categoria particolare, che ci guadagna con la guerra.
Non mi pare che competa alla Società addentrarsi in questioni di geopolitica, e dunque per prudenza sarebbe preferibile oggi e in futuro non schierarsi da una parte o dall’altra, ma mantenere una posizione neutrale. ]
DOMANDA 5.5. E’ possibile che sia a livello di Anci che a livello di Utilitalia, che venga chiesto ufficialmente per quali motivi tecnico produttivi il costo del GNL proveniente dagli Stati Uniti, è quintuplicato nel corso degli ultimi 10 mesi? E’ possibile richiedere sempre a livello di Anci e di Utilitalia, di richiedere ufficialmente anche tramite l’appoggio del Governo e delle ns. ambasciate negli Usa, di rivedere al ribasso il suo prezzo?
RISPOSTA A DOMANDA 5.5 Il prezzo del GNL americano dipende da un mercato del GNL globale dove i prezzi hanno seguito il mercato rialzista e “corto” del periodo. Il GNL “connette” i diversi bacini gas del mondo, quindi “unisce” il bacino atlantico a quello pacifico, ad esempio, e le dinamiche rialziste in Europa si scaricano anche altrove.
In questo report di un istituto di Oxford molto autorevole https://www.oxfordenergy.org/wpcms/wp-content/uploads/2022/02/Gas-Quarterly-Review-Issue-16.pdf a pagina 14 si può apprezzare l’aumento dei prezzi europei (TTF) e in Asia (ANEA) e di conseguenza il margine del GNL. In USA i prezzi sono più bassi che altrove perché hanno condizioni di mercato diverse (loro estraggono shale gas).
Ringrazio per la cortese attenzione, e per le gradite risposte che vorrete riservare. Come in precedenza, se richiesto, le risposte non saranno divulgate sul ns. mini-sito istituzionale.
Enrico Nannetti
Grazie, lato nostro non riteniamo vi sia necessità divulgativa