SI CHIEDE SE LA FORMA GIURIDICA SPA OBBLIGA ALLA DISTRIBUZIONE DI PROFITTI

Per la Consob la forma societaria della Società per Azioni non obbliga l’azenda a distribuire profitti, ma il potere discrezionale di decidere è in capo all’assemblea dei soci. Ecco i quesiti di AzioneHera inviati il 14/11/2012 e la relativa risposta da parte della Consob.

« Gentili Signori,
sono un piccolo azionista di Hera Spa, società quotata, e presiedo una associazione di piccoli azionisti Hera, AzioneHERA, e avrei bisogno di alcune informazioni di natura giuridica. Nell’ambito di un confronto di opinioni e proposte con i Comitati Acqua Pubblica (favorevoli ad una ripublicizzazione dell’acqua, intesa come affidamento della gestione ad Enti di Diritto Pubblico), volevo acquisire con la Vs. cortese assitenza alcune informazioni giuridiche di base:

  1. Una società come Hera Spa, come può essere definita giuridicamente?
    a. public company

    b. società ad azionariato diffuso
    c. società a prevalente capitale pubblico
    d. tutte e tre le sopracitate definizioni
  1. Una società quotata alla Borsa Valori è obbigata per forza a distribuire gli (eventuali) utili sotto forma di dividendi, oppure può decidere di non distribuire e quindi reinvestire gli (eventuali) utili come meglio crede, per esempio nella riduzione del debito bancario, nella ristrutturazione delle reti (acqua, gas e dati), in investimenti nelle migliori tecnologie disponibili, e nel riacquisto di proprie azioni?
  1. Una società che fornisce servizi di pubblica utilità come Hera Spa, a quale normativa è sottoposta (acqua, gas, energia elettrica, rifiuti, telecomunicazioni) attualmente, al Decreto Ronchi o alla precedente Legge Galli?
  1. La Legge Galli (vedi Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Servizio_idrico_integrato ) a proposito della formulazione delle tariffe prevede che: ” i costi che le Autorità di Ambito (AATO) devono inserire nel calcolo della tariffa reale media, e che, quindi, devono essere coperti dai ricavi del Servizio Idrico Integrato, sono i costi operativi, gli ammortamenti e la remunerazione del capitale investito. A questi si aggiungono i costi relativi alla definizione del canone, che il gestore introita dalla tariffa e trasferisce all’AATO o ai Comuni.” La domanda che Vi pongo è chi provvede al controllo dei costi? La Consob, effettua una verifica sulle comunicazioni tra ATO e società di pubbliche utilità quotate?
  2. Se ad oggi risultasse effettivamente in vigore la Legge Galli per le società di pubbliche utilità quotate come Hera Spa, allora alle stesse dovrebbe essere accordata una remunerazione del capitale investito sembra del 7%. Quali sono gli istituti di vigilanza che controllano sui conteggi del capitale effettivamente investito?

Nel ringraziarvi in anticipo per l’attenzione e le risposte che Vorrete accordarmi, colgo l’occasione per inviare

i migliori saluti
Enrico Nannetti »

CONSOB RISPONDE CHE E' L'ASSEMBLEA DEI SOCI CHE DECIDE


Risposta della Consob del 27 Novembre 2012

« Gentile Signor Nannetti,
con riguardo alla sua e-mail, appare preliminarmente opportuno rappresentare che buona parte dei quesiti da lei posti esulano dalle competenze e dai poteri i poteri della Consob. Per i relativi aspetti di competenza si evidenzia, comunque, quanto segue.

Con riguardo al suo primo quesito, si precisa che le  “public company”, le “società ad azionariato diffuso” e le “società a prevalente capitale pubblico” non sono in realtà propriamente istituti giuridici, ma piuttosto categorie utilizzate nella prassi e nel linguaggio giornalistico per definire alcuni fenomeni non sempre omogenei.
Ad esempio,  i termini public company e società ad azionariato diffuso sono, spesso, utilizzati per significare la medesima situazione, cioè quella in cui il capitale sociale è frammentato tra moltissimi azionisti;  in altre occasioni invece, il termine public company è utilizzato nella accezione di società di diritto privato, in antitesi con le governament  company (società pubbliche) . Pertanto, in presenza di categorie dagli incerti confini giuridici non si ritiene opportuno qualificare la Società nei termini da lei indicati, ricordandole, tra l’altro, che, per i profili di competenza del nostro Istituto, l’unica qualificazione che nel caso di specie  rileva è quella di società per azioni quotata in mercati regolamentati.

Con riferimento al secondo quesito, si rappresenta che nelle società quotate, come in qualsiasi altra S.p.A., a norma dell’articolo 2433 c.c.  è l’assemblea che approva il bilancio che deve deliberare sulla distribuzione degli utili ai soci . A tal proposito si sottolinea che nelle società per azioni l’approvazione del bilancio di esercio non determina di per sè l’insorgere di un diritto soggettivo degli azionisti all’immediata assegnazione della propria parte di utili. A tal fine è necessario un’ ulteriore e distinta deliberazione dell’assemblea di distribuzione degli utili, essendo, così,  lasciata all’apprezzamento discrezionale dell’assemblea la scelta  sul se rinvestire gli utili  nell’attività sociale oppure distribuirli ai soci.

Con riguardo, infine,  ai quesiti 3, 4, 5 si evidenzia che la c.d. “legge Galli”,  l. n. 36 del 1994, risulta essere stata abrogata dall’articolo 175, co.1, lettera u) del D. lgs del 3 aprile 2006 n. 152.

Con i migliori saluti

CONSOB- Ufficio Consumer Protection »