Azione 5: INNOVAZIONE
5.1. POTENZIAMENTO DELLA SELEZIONE MECCANICA AUTOMATICA
Come previsto nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, AzioneHera propone una valorizzazione dei rifiuti attraverso un potenziamento del Trattamento Meccanico Biologico (TMB) con recupero dei materiali in poli di riciclo e riuso. Per i Rifiuti Soludi Urbani, la selezione differenziata sarebbe effettuata a valle dal gestore, attraverso impianti con linee a scansione ottica in grado di effettuare la migliore differenziazione dei rifiuti in automatico. I vantaggi sarebbero immediati ed evidenti: da un lato i cittadini non avrebbero più il disagio di effettuare la raccolta differenziata, riacquisendo la libertà di gettare i rifiuti prodotti nel cassonetto indifferenziato. Occorre tenere presente che nei centri urbani densamente popolati, tenere in casi i propri rifiuti organici per più giorni rappresenta un vero disagio, in considerazione delle implicazioni igieniche (es. insetti e blatte richiamati dagli odori dei rifiuti). Dall’altro, per la nostra “packaging valley”, sarebbe una occasione epocale per porsi all’avanguardia nella manifattura chiavi in mano di linee automatizzate di selezione, dove ad inizio linea entrano i rifiuti indifferenziati e a fine linea sono perfettamente divisi per tipologia, pronti ad essere riutilizzati. L’acquisizione di questo vantaggio competitivo, permetterebbe inoltre di riprogettare l’architettura del packaging in chiave di eco-packing, utilizzando idonei materiali e logiche preordinate già a monte del ciclo.
5.2. I BENEFICI IN TERMINI DI RICADUTA SUL TERRITORIO
Col potenziamento del trattamento meccanico biologico (TMB), si avrebbe una contestuale riduzione dei materiali plastici inceneriti, con i seguenti immediati benefici:
– minore emissioni di polveri in atmosfera: ad es. un inceneritore da 120.000 tonn/anno libera nell’aria particolato per il 3% del quantitativo immesso… questo significa che mediamente verrebbero risparmiate 10 tonnellate al giorno di particolato immesso nell’aria. Mediamente 10 tonnellate al giorno per 365 giorni all’anno sono circa 3.600 tonnellate all’anno di particolato che finisce in atmosfera.
– minore emissioni di ceneri di altoforno: ad es. un inceneritore da 120.000 tonn/anno genera un 25% di ceneri che sono ugualmente da trattare/portare in discarica… ossia 1/4 di quel che entra circa, ossia 83 tonnellate al giorno, ossia 30.000 tonnellate all’anno rimangono da smaltire, coi relativi costi di trasporto.
– sviluppo di un know how innovativo come vantaggio competitivo: la realizzazione inhouse da parte dei tecnici Hera di impianti di TMB, permetterebbe di acquisire un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti tradizionali che utilizzano solo gli inceneritori.
– sviluppo dell’industria della optical-selecting e dell’eco-packaging: si profila una opportunità globale per reinventarsi il distretto delle macchine automatiche. Creare macchine che selezionano in automatico i rifiuti, e che in automatico separa materiali diversi come tipologia (es. organico da vetro da plastica) e materiali della stssa tipologia ma di diversa composizione (es. vetro bianco da vetro marron da vetro verde, es. pet da pvc da pp da pe, ecc.). Creare una nuova idea di packaging per cui viene minimizzare l’impiego della confezione singola monouso.
– sviluppo dell’industria del riuso e del riciclo: il rifiuto verrebbe trasformato in altri beni e reinseriti nel ciclo produttivo. Tali matarie secondarie oggi sono molto richieste ed addirittura esportate in paesi di nuova industrializzazione che sono idrovore di materie prime.
– minor disagio per i cittadini: il TMB utilizza linee automatiche di differenziazione dei rifiuti, quindi la differenziata la farebbe non più il cittadino, ma il gestore. I Rifiuti Solidi Urbani, ossia il pattume di casa per intenderci, costituisce circa circa il 20% del totale dei rifiuti trattati per l’area metropolitana di Bologna (la ex Provincia), e il restante 80% sono Rifiuti Speciali, ossia provenienti dalle attività produttive ossia dalle aziende. Nelle città di maggiori dimensioni potrebbe essere utilizzato un unico contenitore della raccolta indifferenziata, con minori problemi per i cittadini che invece dovendo differenziare si devono tenere in casa i sacchetti dei rifiuti, con conseguenti situazioni di disagio igienico per gli odori e per il possibile richiamo di insetti nocivi. Si eviterebbe così anche il problema della migrazione dei rifiuti, ossia il fenomeno per cui molti cittadini vanno a buttare la spazzatura nei contenitori della raccolta indifferenziata che trovano nei comuni limitrofi. I Rifiuti Speciali invece, che sono quelli originati da attività produttive e mediamente costituiscono l’80% del totale dei rifiuti raccolti, potrebbero essere sempre differenziati dalle aziende stesse, disponendo queste di maggiorni spazi e contenitori di accumolo.
– minore emissioni di polveri in atmosfera: ad es. un inceneritore da 120.000 tonn/anno libera nell’aria particolato per il 3% del quantitativo immesso… questo significa che mediamente verrebbero risparmiate 10 tonnellate al giorno di particolato immesso nell’aria. Mediamente 10 tonnellate al giorno per 365 giorni all’anno sono circa 3.600 tonnellate all’anno di particolato che finisce in atmosfera.
– minore emissioni di ceneri di altoforno: ad es. un inceneritore da 120.000 tonn/anno genera un 25% di ceneri che sono ugualmente da trattare/portare in discarica… ossia 1/4 di quel che entra circa, ossia 83 tonnellate al giorno, ossia 30.000 tonnellate all’anno rimangono da smaltire, coi relativi costi di trasporto.
– sviluppo di un know how innovativo come vantaggio competitivo: la realizzazione inhouse da parte dei tecnici Hera di impianti di TMB, permetterebbe di acquisire un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti tradizionali che utilizzano solo gli inceneritori.
– sviluppo dell’industria della optical-selecting e dell’eco-packaging: si profila una opportunità globale per reinventarsi il distretto delle macchine automatiche. Creare macchine che selezionano in automatico i rifiuti, e che in automatico separa materiali diversi come tipologia (es. organico da vetro da plastica) e materiali della stssa tipologia ma di diversa composizione (es. vetro bianco da vetro marron da vetro verde, es. pet da pvc da pp da pe, ecc.). Creare una nuova idea di packaging per cui viene minimizzare l’impiego della confezione singola monouso.
– sviluppo dell’industria del riuso e del riciclo: il rifiuto verrebbe trasformato in altri beni e reinseriti nel ciclo produttivo. Tali matarie secondarie oggi sono molto richieste ed addirittura esportate in paesi di nuova industrializzazione che sono idrovore di materie prime.
– minor disagio per i cittadini: il TMB utilizza linee automatiche di differenziazione dei rifiuti, quindi la differenziata la farebbe non più il cittadino, ma il gestore. I Rifiuti Solidi Urbani, ossia il pattume di casa per intenderci, costituisce circa circa il 20% del totale dei rifiuti trattati per l’area metropolitana di Bologna (la ex Provincia), e il restante 80% sono Rifiuti Speciali, ossia provenienti dalle attività produttive ossia dalle aziende. Nelle città di maggiori dimensioni potrebbe essere utilizzato un unico contenitore della raccolta indifferenziata, con minori problemi per i cittadini che invece dovendo differenziare si devono tenere in casa i sacchetti dei rifiuti, con conseguenti situazioni di disagio igienico per gli odori e per il possibile richiamo di insetti nocivi. Si eviterebbe così anche il problema della migrazione dei rifiuti, ossia il fenomeno per cui molti cittadini vanno a buttare la spazzatura nei contenitori della raccolta indifferenziata che trovano nei comuni limitrofi. I Rifiuti Speciali invece, che sono quelli originati da attività produttive e mediamente costituiscono l’80% del totale dei rifiuti raccolti, potrebbero essere sempre differenziati dalle aziende stesse, disponendo queste di maggiorni spazi e contenitori di accumolo.