MANUTENZIONE RETI CON COORDINAMENTO STATO-REGIONE-COMUNI
Tutte le sottocitate attività dovrebbero essere effettuate in una logica di partnership Stato-Regione-Comune e gestore del sistema idrico, nell’ambito di un piano straordinario di lavori pubblici per far ripartire l’economia da un lato (mini piani Marshall locali), e dall’altro per preservare l’ambiente.
3.1. PROGRESSIVA SOSTITUZIONE DELLE CONDOTTE A FINE CICLO

Si ritiene opportuno coinvolgere gli enti pubblici per un epocale intervento di ristrutturazione della rete idica e fognaria, per limitare le disefficienze della rete. Oggi avere una rete idrica con un 30% di perdite significa che per ogni 100 litri di acqua potabile pompata nella rete solo 70 litri arrivano al rubinetto.

Una ristrutturazione della rete permetterebbe:
–  diminuire del 30% i consumi di energia elettrica che attualmente sono necessari per sollevare, filtrare, depurare, e pompare l’acqua nella rete;
–  diminuire del 30% i consumi di additivi chimici che attualmente sono necessari per filtrare e  depurare l’acqua nella rete;
– diminuire gli interventi di pronto intervento sulla rete per ripristini di tubi scoppiati per senescenza;
– diminuire del 30% l’acqua prelevata da falda o dalla superficie per essere potabilizzata, contribuendo da un lato a ridurre i fenomeni della scarsità nei periodi di siccità, e dall’altro contribuire a ridurre il fenomeno di subsidenza;
– diminuire il rischio di inquinamento della rete idrica per il rilascio di fibre di amianto che si verificano durante le rotture delle condotte in fibrocemento.

3.2. MANUTENZIONE STRAORDINARIA DELLE RETI FOGNARIE

Manutenzione delle reti fognarie, con particolare riguardo al potenziamento delle reti di acque nere proveniente da zone artigianali. Nei centri storici come Bologna molti edifici condominiali scaricano ancora nei canali sotterranei riservati alle acque bianche. Occorre incentivare la realizzazione coordinata di condotti collettori per far convergere gli scarichi nelle reti fognarie, e provvedere alla ripulitura del fondo dei canali stessi. Ripristinando il corso di acque chiare, alcuni tratti potrebbero essere riaperti sia per uso turistico che per lo sviluppo della generazione micro idraulica.

3.3. COSTRUZIONE DI SISTEMI DI DEPURAZIONE DELLE ACQUE

Potenziamento, ampliamento e costruzione di nuovi impianti di filtrazione e depurazione delle acque civili ed industriali.

3.4. COSTRUZIONE DI INVASI IDRICI PER USO IRRIGUO E ANTINCENDIO

Per fonteggiare i fenomeni di siccità, costruire invasi impermeabilizzati di raccolta dell’acqua piovana e con funzione di serbatoio, collegati da reti idriche in pressione da utilizzare in particolare per usi agricoli o antincendio.

3.5. REALIZZAZIONE DI CATASTO DI PUNTI DI PRELIEVO IDRICI

Insieme a tecnici della Regione e dell’Atesir (ex Ato) aggiornamento catasto e rimodulazioni canoni di concessione per i prelievi, in particolare per attività non ecosostenibili. Ad es. i campi da golf  richiedono in media oltre 4 litri per metro quadro di acqua al giorno durante i sei/sette mesi caldi dell’anno (circa 50 milioni di litri l’anno), e cannoni sparaneve (ca. 100 metri cubi al giorno), sorgenti di acque minerali, impianti di imbottigliamento bibite, ecc. Il concetto è realizzare un modello di computo per cui “chi preleva enormi quantità di acqua, paga“.

3.6. REALIZZAZIONE DI CATASTO DI FONTI INQUINANTI
Di concerto a tecnici della Regione, dell’Atesir (ex Ato) e di associazioni di categoria come Coldiretti e i Consorzi Agrari, inserire una tassa sull’utilizzo dei pesticidi e fertilizzanti. Tali sostanze chimiche si riversano dai campi sia alle falde sotterranee che attraverso attraverso i alle acque superficiali.  Il concetto è realizzare un modello per cui “chi inquina le fonti idriche, paga“.