CONVOCAZIONE
Assemblea del 27 aprile 2017 I Signori Azionisti sono convocati in Assemblea Ordinaria presso la sede di Hera S.p.A. – Viale C. Berti Pichat n. 2/4, Bologna – presso “Spazio Hera” – per il giorno 27 aprile 2017 alle ore 10.00 in unica convocazione per trattare e deliberare sul seguente: Ordine del Giorno
1. Bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2016, Relazione sulla Gestione, proposta di ripartizione dell’utile e relazione del Collegio Sindacale e della Società di revisione: delibere inerenti e conseguenti. Presentazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2016.
2. Presentazione della relazione sul governo societario e deliberazione non vincolante in merito alla politica di remunerazione.
3. Rinnovo autorizzazione all’acquisto di azioni proprie e modalità di disposizione delle medesime: delibere inerenti e conseguenti.
4. Nomina dei componenti il Consiglio di Amministrazione: delibere inerenti e conseguenti.
5. Determinazione dei compensi dei componenti il Consiglio di Amministrazione: delibere inerenti e conseguenti.
6. Nomina dei componenti il Collegio Sindacale e del Presidente: delibere inerenti e conseguenti.
7. Determinazione dei compensi dei componenti il Collegio Sindacale: delibere inerenti e conseguenti.

Il testo integrale delle proposte di deliberazione, unitamente alle relazioni illustrative, e i documenti che saranno sottoposti all’Assemblea sono messi a disposizione del pubblico presso la sede sociale e sul sito internet della Società (www.gruppohera.it), nonché sul sito di stoccaggio autorizzato 1Info (www.1Info.it) entro il termine di legge previsto per ciascuna delle materie oggetto di trattazione. Fonte: http://www.gruppohera.it/gruppo/corporate_governance/assemblee/

INTERVENTO AL PUNTO N.1 DELL'O.D.G.
1. Bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2016, Relazione sulla Gestione, proposta di ripartizione dell’utile e relazione del Collegio Sindacale e della Società di revisione: delibere inerenti e conseguenti. Presentazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2016.

Un cordiale buongiorno a tutti, sono Enrico Nannetti porto il punto di vista dell’azionista risparmiatore che investe una certa somma per metterla a frutto nell‘economia reale, in un’azienda che non produce beni di lusso o elicotteri da combattimento, ma che offre beni e servizi di pubblica utilità. E lo fa volentieri non tanto per un discorso di cedola di dividendi come per le obbligazioni, ma sperando che cresca il valore della quota capitale (cd. value stock” ∞) e magari parallelamente si seguono una serie di crismi:
1. c’è attenzione alla ricaduta sul territorio delle entrate, utilizzando per quanto possibile fornitori del territorio di riferimento.
2. si cerca un posizionamento dell’offerta di beni e servizi in chiave di “green economy“.
3. si persegue una crescita per competenza, ossia integrazione verticale acquisendo know-how rivendibile, come finalmente successo anche nel 2016 con Ali Plast.
4. si cerca una condivisione delle scelte con gli azionisti, avendo recepito un paio di anni fa una parte del D.L. 2007/36/CE. Qui un ulteriore passo successivo sarebbe quello di semplificare la modulistica del voto telematico insieme agli amici di Computershare, per dare la possibilità di deliberare anche per coloro che non possono intervenire all’Assemblea, magari inserendo la possibilità di votare gli o.d.g. anche nelle Reti Civiche dei Comuni. Sarebbe bello inoltre esterndere la partecipazione promuovendo durante l’anno delle riunioni territoriali di investimento propedeutiche all’asssemblea annuale.
5. Infine, quest’anno ho visto un impegno tangibile nella riduzione del debito.

Per questo ringrazio il Presidente Tommasi e in particolar modo l’A.D. Stefano Venier.
Però riterrei più opportuno scindere il primo o.d.g. in due distinti, rendendo disgiunte la deliberazione sulla “Relazione sulla Gestione 2016” dalla deliberazione sulla proposta di distribuzione degli utili, per il fatto che se da un lato la gestione è ed è stata davvero molto positiva, rivolgendomi ai soci pubblici riterrei che sia più giusto stringere la cinghia ancora e non distribuire gli utili, perché l’azienda ha di fronte una serie di sfide su cui investire:
1. Nei rifiuti, investire in modo massiccio sulla selezione meccanica automatica, per arrivare al “cassonetto unico” per i rifiuti solidi urbani, che sono il 20% del totale. L’obiettivo è arrivare in Italia prima degli altri a quello che la Waste Management negli USA sta realizzando con la “single stream line” per massimizzare la quota riciclata e non incenerita. Questo semplificherebbe la vita ai cittadini e di conseguenza ai Sindaci. Abbiamo l’imolese PlasticSort, mettiamo più risorse lì per arrivare prima degli altri, magari agendo come un private equity.
2. Per l’acqua, investire di più nella ricerca e sviluppo di una alternativa alle condotte in polietilene, che presenta il problema del biofilm, con relativi batteri e trattamenti antibatterici disciolti nell’acqua che beviamo.
3. Sfida N.3, per la Rete Dati, investire per formare una squadra interna ad Acantho in grado di fare da scudo al fenomeno dell’hackeraggio del telemetering e del data mining sui contatori elettronici, che al pari di quelle dei bancomat, sono una insidia da non sottovalutare, soprattutto in termini di immagine di affidabilità.
4. Quarta sfida per Hera, la più rilevante, è brevettare la modalità per trovare una combustione pulita del gas metano, minimizzando la produzione di NOx e SOx. Questa innovazione è ancora irrisolta a livello internazionale anche se il Prof. Carlo Rubbia ci sta lavorando in Germania, e permetterebbe di creare la prima fonte pulita al mondo, al minor costo.

Quindi la mia proposta, anche per il 2017, è quella di stringere la cinghia ancora per qualche anno, e reinvestire il 50% del dividendo proposto nella riduzione del debito (continuo a vedere la voce di 57 milioni di derivati, che sinceramente trovo stonata), e l’altro 50% nell’accelerazione agli investimenti per raggiungere le 4 sfide appena indicate.

Per queste cose una grossa mano la può dare la proprietà, ossia i soci pubblici. Se nelle multiutility italiane il pacchetto di controllo è in mano ad enti pubblici, significa che la proprietà è sempre pubblica, e per questo la cosa più logica è quella di cooperare a livello di uffici acquisti e nella ricerca & sviluppo per creare economie di scala negli ordini.

Il socio pubblico e quindi i sindaci hanno un ulteriore asso nella manica, che può aiutare il management, e che finora non hanno utilizzato. Come ogni anno porto una nuova proposta, e la nuova proposta di quest’anno riguarda una innovazione di tipo economico istituzionale, che può essere messa in pratica dal soggetto pubblico, attraverso l’ANCI e l’UPI, quindi in questa sede l’accenno soltanto, rimandando al sito Moneta Positiva la descrizione della proposta. Oggi lo Stato e le aziende come HERA prendono a prestito la moneta dal settore bancario privato, e ci pagano degli interessi sopra, al 3,1% nel 2016. La domanda allora sorge spontanea: ma perché lo Stato non si stampa in autonomia la moneta invece di prenderla a prestito? Nessuno dice che la Sovranità Monetaria è ancora in capo allo Stato Italiano, nel quadro delle leggi esistenti. Lo Stato ha la possibilità di emettere moneta a costo zero, invece che prenderla a prestito dal sistema bancario privato. E’ possibile verificare questa proposta per filo e per segno a partire dal sito dell’Associazione Moneta Positiva, di cui il sottoscritto è associato cofondatore, una associazione europea e per l’Italia la sede è a Casalecchio di Reno Emissione di monete metalliche (come fa la Germania con moneta da 5 euro), emissione di biglietti di Stato a corso legale, emissione di crediti fiscali. Quindi invito i Sindaci a farsi carico di questa innovazione tramite una proposta di legge, in sede di Anci e di Unione Province Italiane. Vi ringrazio per la pazienza, e buon proseguo dei lavori.

INTERVENTO AL PUNTO N.5 DELL'O.D.G.
5. Determinazione dei compensi dei componenti il Consiglio di Amministrazione: delibere inerenti e conseguenti. Anche quest’anno ci terrei a richiedere una precisazione, che non entra nel merito dei compensi, quanto dell’attività svolta dai Signori Consiglieri. A fronte di un corrispettivo di circa 5.000 euro a seduta di un paio d’ore circa l’una, per circa 12 sedute annue, chiedo umilmente lumi sulla prestazione dei singoli consiglieri. Ossia anche quest’anno sono cortesemente a richiedere che ciascun consigliere effettuasse una sorta di Diario di Bordo, che spiegasse la sua attività nel corso dell’anno. Se l’attività del Consigliere delegato al territorio è per sua natura visibile e tangibile, quella degli altri membri del CdA vista da fuori rimane un mistero. Colgo l’occasione per salutare il Consigliere Forte Clò, che in questi anni mi risulta abbia svolto il suo incarico con impegno e competenza, e per quello che ho potuto vedere nell’interesse sia dell’azienda, che del territorio, nell’area della nostra grande provincia bolognese. Grazie al Consigliere Forte Clò, e rivolgo un Augurio di buon lavoro al Consigliere subentrante.